Formaggella dei Luinese DOP
La "Nota della spesa fatta dalli Rev.di sacerdoti di Val Travaglia nella visita di Mons.re ill.mo Card.le Borromeo fatta l'anno 1596 del mese di agosto" riferisce come alcune libbre di formaggio comparissero regolarmente nei pranzi e nelle cene offerte al Cardinale. Quello specioso formaggio, citato dal Morigia nel trattato datato 1603 "Historia della nobiltà et degne qualità del Lago Maggiore" e da altri storici locali in documenti dell'epoca, prodotto nelle supreme parti delle montagne popolate da un gran numero di caprai e oggetto di scambi, donazioni e commerci, è a buon diritto da considerarsi l'antenato della Formaggella del Luinese DOP.
La Formaggella del Luinese D.O.P. è il primo formaggio in Italia ottenuto con latte al 100% di capra crudo ad avere raggiunto la denominazione di origine protetta.
Questo ambito riconoscimento, effettivo su tutto il territorio nazionale dall'8 marzo 2006, garantisce che il formaggio è ottenuto secondo le precise norme stabilite dal disciplinare di produzione approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. La filiera produttiva è rigorosamente controllata da un ente certificatore ufficiale riconosciuto dal MIPAAF che garantisce il rispetto di tutte le prescrizioni previste. Il compito di salvaguardare il prodotto, promuoverlo e vigilare sulla sua corretta commercializzazione è affidato al Consorzio per la Tutela della Formaggella del Luinese.
La Formaggella del Luinese D.O.P. è prodotta esclusivamente nel territorio che comprende le quattro Comunità Montane della Provincia di Varese e alcuni Comuni collinari, dal confine con la Svizzera fino al limite naturale del Lago di Varese. Tutte le fasi della filiera, dall’allevamento, alla produzione del latte, alla trasformazione, stagionatura e selezione delle forme, devono avvenire all’interno del territorio riconosciuto.
Le aziende inserite nella filiera controllata, attualmente, sono 17 e sono organizzate in piccole realtà artigianali che, con il loro lavoro, assicurano il presidio delle aree marginali, mantenendo la montagna attiva e fertile con produzioni di nicchia.